LUCIANO GARAGNANI SUL CONTROVERSO TEMA DELLE DENTELLATURE DELL'EMISSIONE DEFINITIVA

25/11/2018 EMOROSO OLIVIERO Emissioni

PREMESSA

…omissis… In questo mio articolo scriverò di un problema controverso, nella speranza di dare un mio piccolo contributo. Affronterò il problema della classificazione dei francobolli della prima serie definitiva “allegorie e vedute” con la scritta poste fiume  “non emessi” e delle dentellature diverse, “private” o “non ufficiali”; aspetti ancora controversi, nonostante i quasi 100 anni trascorsi dalla emissione di questi francobolli.

Immagini 0,00, 000: I tre francobolli di emergenza emessi nel gennaio 1919 con cui si sono resi disponibili per l'affrancatura della corrispondenza i pochi valori rimasti alle poste.

DAI FRANCOBOLLI “PROVVISORI” AI “DEFINITIVI”

Dopo l'occupazione della città di fiume, tutti i francobolli che si trovavamo nelle poste di Fiume furono soprastampati, a mano o a macchina, con la scritta FIUME. I francobolli ungheresi soprastampati FIUME sono chiamati anche “provvisori”. Contestualmente le autorità di Fiume incaricarono la vicina tipografia Zanardini & C. di Trieste di stampare “ex novo” dei francobolli.

A causa dell'uso postale e, soprattutto, per l'enorme richiesta di francobolli da parte dei collezionisti dei francobolli provvisori, nel mese di gennaio del 1919 le poste di Fiume esaurirono quasi tutti i francobolli e si trovarono in difficoltà per affrancare la corrispondenza.

In attesa di ricevere le prime forniture dei nuovi francobolli da Trieste, le poste Fiumane furono costrette a realizzare dei francobolli da 45 filler e da 15 filler soprastampando nuovamente due valori segnatasse (già soprastampati Fiume) ed una marca bancaria. Questi tre francobolli sono di “emergenza”.

LE TIRATURE DEI FRANCOBOLLI DEFINITIVI

Per realizzare i francobolli della prima serie definitiva sono stati utilizzati quattro soggetti ripetuti nei diversi valori per realizzare complessivamente 17 francobolli. Nelle prime tirature i francobolli hanno la scritta “FIUME” e furono posti in vendita, in date diverse, a partire dal 30 gennaio 1919; nei francobolli dell'ultima tiratura, venduti dal mese di giugno del 1919, la scritta FIUME è stata sostituita con POSTA FIUME. La stampa di tutti questi francobolli è stata eseguita in litografia; la dentellatura è lineare 11 ½.

Nei bassi valori compaiono i centesimi di corona, poiché una riforma monetaria, in vigore dal 30 aprile 1919, prevedeva la “Corona Fiumana” frazionata in  centesimi al posto della “Corona Ungherese” frazionata in filler. Per la carenza di francobolli già il 30 gennaio 1919, con tre mesi di anticipo, sono stati posti in vendita i francobolli in centesimi, anche se circolavano ancora i filler.
La dentellatura “originale”, effettuata dalla tipografia Zanardini, è sempre di passo 11 ½  per tutte le tirature. Esistono delle dentellature diverse eseguite “privatamente” su fogli rubati allo stato di non dentellati dalla tipografia. La tipografia disponeva di un solo perforatore lineare di passo 11½ e fu utilizzato per dentellare entrambi i lati dei francobolli stampati.

Si notano dei valori con fori più piccoli, ma con lo stesso passo  Questo perchè, durante una normale operazione di manutenzione periodica del perforatore, furono montati dei “chiodini” di diametro più piccolo (ad esempio si può notare nella Foto 1 un valore da 1 Corona, carta A, con i fori piccoli). L'uso di chiodini piccoli fu certamente un errore che causò un malfunzionamento del perforatore. Spesso infatti, soprattutto per i francobolli di carta B, più sottile delle altre, la dentellatura risultò cieca in quanto i chiodini erano troppo piccoli rispetto alla piastra di riscontro del perforatore.

I francobolli della prima tiratura sono stati emessi il 30 gennaio 1919. La tipografia Zanardini & C. di Trieste utilizzò inizialmente, nel mese di gennaio 1919, una carta di scarsa qualità di colore scuro, chiamata carta di tipo A. Poi, dal mese di febbraio, fu usata una carta semitrasparente, chiamata carta B. Per le ultime tirature, dal mese di marzo in poi, fu utilizzata una carta bianca di qualità superiore alle precedenti, chiamata carta C.

Durante le operazioni di stampa è stato necessario utilizzare anche diverse lastre di stampa litografica. Nelle prime tirature la lastra comprendeva due fogli da 70 francobolli, disposti in 10 righe da 7 (tiratura 1, carta A) . Successivamente furono realizzate delle lastre che comprendevano due fogli da 70 francobolli, disposti in 7 righe da 10 (tiratura  2, carta A e 3, carta B).

Nelle ultime tirature, dal mese di marzo 1919 in poi, carta C, la lastre di stampa comprendevano 2 fogli da 100 francobolli, disposti in 10 righe da 10 francobolli. I fogli, stampati sempre in fogli doppi e capovolti (tète-beche), venivano tagliati dalla tipografia ed alle poste arrivavano per la vendita i fogli singoli. E' segnalata l'esistenza, di coppie tète-beche del valore da 25 c. “posta fiume” con interspazio; queste provengono dai fogli di provenienza furtiva, con dentellatura privata.

Il 45 cent. è stato stampato utilizzando una sola lastra con due carte di diverso tipo: carta A e B. Probabilmente nel mese di febbraio la tipografia disponeva ancora delle rimanenze di carta A utilizzata interamente per la stampa del 45 cent. Una volta esaurita la carta A si è utilizzato la carta B per completare la stampa del numero di esemplari da 45 cent. richiesti dalla poste fiumane. In realtà la carta di tipo A utilizzata per la stampa dei primi 45 cent. è diversa dalla carta A utilizzata in precedenza per gli altri valori.  La carta A è peraltro sempre assai variabile ed è soltanto per una logica di catalogazione, ormai consolidata, che consideriamo le prime tirature del 45 cent stampate su carta A. 

1a tiratura (gennaio 1919)
scritta “FIUME” nella vignetta, fogli da 70 esemplari (x 2), disposti in 10 righe da 7carta di tipo A (scura o grigia) – vedi immagine 1.

2a tiratura (febbraio 1919)
scritta “FIUME” nella vignetta, fogli da 70 esemplari (x 2), disposti in 7 righe da 10, carta di tipo A (grigia e morbida) - vedi immagine 2.

Immagine 3: i sette valori della 1^ tiratura , carta A - fogli 10x7 e il 45 cent. 2^ tiratura, carta A - fogli 7x10.

Appartiene alla 2^ tiratura soltanto il valore da 45 cent, emesso a fine febbraio che ha la carta di tipo A ma è stampato in fogli 7 x 10 e non 10 x 7.

3a tiratura (marzo 1919)
scritta “FIUME” nella vignetta, fogli da 70 esemplari (x 2), disposti in 7 righe da 10, carta di tipo B (sottile e semitrasparente)  - vedi immagine 4.

Immagine 5: I dieci valori della 3^ tiratura (carta B).

4a tiratura (aprile 1919)
scritta “FIUME” nella vignetta, fogli da 100 esemplari (x 2), disposti in 10 righe da 10, carta di tipo C (bianca) - vedi immagine 6.

Immagine 7: I diciassette valori della 4^ tiratura (carta C).

La quarta tiratura, con carta C, è stata la tiratura principale; fu completata nel mese di aprile 1919, quando andarono fuori corso i francobolli “provvisori” soprastampati. Il maggior numero di esemplari stampati appartengono a questa tiratura, che comprende tutti e 17 i valori.

A pochi mesi dall'emissione le autorità dovettero far correggere la vignetta dei francobolli, sostituendo la scritta FIUME con POSTE FIUME.  La tipografia di Trieste ha così dovuto approntare una nuova tiratura, con nuove lastre litografiche, di 13 valori: 5, 10, 25, 30, 40, 45, 50, 60 cent. , 1, 2, 3, 5, 10 corone .

Dei 17 valori con la legenda “FIUME” soltanto 13 furono stampati con la scritta “POSTA FIUME”; mancano all'appello i valori da 1, 2, 15 e 20 cent.

Soltanto 8, dei 13 francobolli “posta fiume” stampati, furono emessi: 5, 10, 30, 40, 45, 50, 60 cent. e 10 Corone. i restanti 5 valori (25 cent., 1, 2, 3, 5 corone), pronti per essere venduti, non furono emessi.

5a tiratura (giugno 1919)

scritta “POSTE FIUME” nella vignetta, fogli da 100 esemplari (x 2), disposti in 10 righe da 10, carta di tipo C (bianca) - vedi immagine 8.

Immagine 9: gli otto valori “Posta Fiume” regolarmente emessi

I FURTI ALLA TIPOGRAFIA E LE DENTELLATURE PRIVATE

Alla tipografia Zanardini di Trieste vi erano evidentemente uno (o più) operai disonesti che riuscirono a sottrarre dei fogli, stampati e gommati, ma privi di dentellatura. Evidentemente i furti non erano possibili alla fase finale della produzione, dopo la dentellatura, per la presenza di un controllo. Durante la produzione,invece,   gli addetti disonesti avevano più libertà di agire.

Le persone che effettuarono questi furti, rivenderono i  fogli, dopo averli completati con una falsa dentellatura, diversa da quella effettuata dalla tipografia Triestina. Probabilmente la dentellatura dei fogli rubati fu effettuata presso altre tipografie. I furti iniziarono sin dalle prime tirature, su carta A. Inizialmente i furti erano limitati a pochi fogli poi il numero di fogli rubati, col passare dei mesi, aumentò notevolmente.

I francobolli rubati venivano poi venduti per essere utilizzati come affrancatura, non erano venduti a collezionisti. Questo è dimostrato dal fatto che sono rari i francobolli non dentellati; se i falsari avessero avuto dei contatti con dei collezionisti avrebbero certamente evitato di dentellare tutti i fogli rubati, immettendo nel mercato filatelico dei fogli non dentellati. A quanto pare, invece, tutti i fogli rubati furono dentellati.

L'alto valore da 10 Corone era, ovviamente, il valore che più rendeva ai ladri. Se nei primi  mesi i ladri si erano limitati al “furtarello” di alcuni fogli, nell'ultimo periodo, quando erano in stampa gli alti valori in corone della tiratura “poste Fiume”, i ladri esagerano nelle appropriazioni.

In particolare i furti del valore da 10 corone “Poste Fiume” furono imponenti tanto che è assai comune, sia nuovo che usato. I valori di provenienza furtiva usati sono in ogni caso sempre più rari dei nuovi in quanto andati per lo più dispersi con la corrispondenza.

Le autorità postali scoprirono il fatto e sequestrarono una partita di fogli con falsa dentellatura, tra cui sicuramente, alcuni fogli del 10 Corone.

Le tipografia di Trieste pagò pesantemente per il comportamento disonesto di alcuni suoi dipendenti. Le poste appena scoperto i furti bloccarono immediatamente i lavori di stampa dei francobolli a Trieste ed incaricarono la tipografia Milanese Bertieri e Vanzetti di proseguire nella stampa dei francobolli Fiumani.

Nemmeno fu consentito alla tipograzfia Zanardini di Trieste di completare la fornitura del 2 cent. per giornali “Aquila” di cui aveva in corso la produzione. La tiratura fu completata dalla tipografia Milanese, che approntò una nuova lastra di stampa, riconoscibile da quella Triestina.

I 5 FRANCOBOLLI “POSTA FIUME” NON EMESSI

I 5 francobolli “poste fiume” non emessi (25 cent., 1, 2, 3, 5 corone), furono soprastampati.

I 4 valori in corone  furono soprastampati ed utilizzati come marche da bollo. Le soprastampe furono realizzate in tipografia e si ottennero ben 15 valori diversi di marche da bollo sopratampando i 4 valori in corone non emessi (2, 10, 14, 20, 26, 30, 38, 40, 60, 64, 80 centesimi e 1, 1.26, 1.88, 2 corone). Ulteriori 4 valori di marche da bollo (da 3, 4, 5 e 8 corone) furono ottenute soprastampando il francobollo da 10 corone, regolarmente emesso.

Fu predisposta una composizione tipografica per tutte le soprastampe dei vari valori “marca da bollo”, che era compatibile con i francobolli “poste fiume” in corone. Tutte le marche da bollo da me visionate hanno la dentellatura 11 ½.

Immagine 10: i quattro valori “poste Fiume” non emessi, con dentellatura 11 ½, con soprastampa “marca da bollo”

Il 25 cent. “posta fiume” invece, con vignetta di diverso tipo incompatibile con la  composizione tipografica che era stata predisposta per le marche da bollo, fu rimesso in vendita come francobollo dopo essere stato soprastampato a mano “FRANCO 5”.

Tutti i francobolli con soprastampa “Franco 5” su 25 cent. “posta fiume” da me visionati sono dentellati 11 ½.

Immagine 11: sovrastampato “Franco 5”.

Fortunatamente non tutti i francobolli “posta fiume” non emessi, consegnati regolarmente dalla tipografia Zanardini di Trieste alle poste (con dentellatura 11 ½) furono soprastampati. Ne sono sopravvissuti degli esemplari, con dentellatura “originale” 11 ½ , che sono a tutti gli effetti dei “non emessi”. Gli esemplari con dentellature diverse dalla 11 ½, pur essendo interessanti, non hanno il carisma dell'originalità in quanto sono di provenienza furtiva.

Immagine 12: i quattro valori “poste Fiume” non emessi, con dentellatura 11 ½, senza la soprastampa “marca da bollo”.

I 4 valori in corona “non emessi” furono usati  per uso fiscale anche senza soprastampa. Sono noti infatti dei valori da 1 corona “poste fiume” usati come marche da bollo su documento, senza la soprastampa.

Immagine 13: Una quietanza del “magistrati civico”, redatta il 1° febbraio 1920,  con 5 esemplari del francobollo non emesso da 1 corona, usato come marca da bollo (da un articolo di Franco Grasselli, pubblicato nel “nuovo corriere filatelico”, n. 1, ottobre 1971).

Esistono anche degli esemplari singoli del valore da 1 corona usati fiscalmente, riconoscibili per essere stati annullati a penna o con timbro di gomma.

Immagine 14: un esemplare del valore da 1 corona “posta fiume” non emesso, dentellatura originale 11 ½, utilizzato come marca da bollo ed annullato “120” a penna, poi annullato di favore allo scopo di mascherare l'uso fiscale.

IL “CASO” DEL 25 CENTESIMI “POSTA FIUME”

Le vicissitudini del valore da 25 cent. “posta fiume”, non emesso, con dentellatura originale 11 ½ meritano un capitolo a parte. Innanzitutto non è vero che questo francobollo non fu emesso. E' provato che fu posto in vendita allo sportello postale, poi subito ritirato. Praticamente è un “precursore” del caso “Gronchi rosa”.

Guglielmo Oliva all'epoca era in contatto con una persona che provvedeva ad acquistare dei francobolli a Fiume ad ogni emissione per poi spedirli a Genova.

Oliva pubblica nel 1955  tra i suoi scritti di Fiume, il contenuto di una lettera che ricevette da questo “procacciatore” nei giorni in cui dovevano essere posti in vendita i francobolli “poste fiume”:

“ …..del 25 cent non posso mandarvi per ora che 50 esemplari che mi sono fatto prestare. Questo valore fu distribuito soltanto alle prime persone che si presentarono allo sportello, poi ne fu sospesa la distribuzione per un controllo interno.  L'impiegato allo sportello mi ha pero assicurato che la vendita sarà ripresa oggi o domani e vi completerò il quantitativo con la prossima spedizione, perché altri valori dovranno uscire in questi giorni.”

Questa lettera è un elemento oggettivo e inconfutabile, ed è fondamentale per chiarire la vicenda. Contiene tre elementi fondamentali:

1) il 25 cent. “posta fiume” è stato effettivamente venduto agli sportelli postali, seppure per pochissimo tempo; La vendita fu bloccata per disposizione delle poste;

2) Era stato posto in vendita il 25 cent. “posta fiume” ed era prevista nei giorni successivi la vendita di “altri valori”;

3) i 50 esemplari del 25 cent. “posta fiume” che il procacciatore inviò a Oliva, non furono acquistati alle poste.

E' evidente che il procacciatore arrivò allo sportello quando la vendita era già stata sospesa, altrimenti avrebbe acquistato l'intero quantitativo che doveva inviare a Genova (scrive: non posso mandarvi per ora che 50 esemplari..).

L'addetto postale ha riferito al procacciatore che la vendita del 25 cent.“posta fiume” era sospesa per un “controllo interno” e che sarebbe ripresa a breve. Ma evidentemente le poste decisero successivamente di bloccare definitivamente la vendita, sia del 25 cent. che degli “altri valori” della serie “posta fiume” ancora da emettere. Gli “altri valori” indicati nella lettera sono sicuramente i quattro valori da 1, 2, 3 e 5 corone che non sono mai stati emessi, a differenza del valore da 25 centesimi.

Gli esemplari del 25 cent. “posta fiume” posti in vendita venduti quella mattina “alle prime persone che si presentarono allo sportello” avevano sicuramente la dentellatura “originale” 11 ½. Infatti, Gli esemplari ritirati dalla vendita, emessi qualche mese dopo con la soprastampa Franco 5 hanno sempre la dentellatura 11 ½.

Invece i 50 esemplari del 25 cent. “posta fiume” che il procacciatore aveva avuto “in prestito” e che inviò ad Oliva avevano la dentellatura “privata” 10 ½.

Evidentemente il procacciatore, non riuscendo ad acquistare i francobolli alle poste, si rivolse altrove e venne in possesso di 50 esemplari di provenienza furtiva, dentellati privatamente 10 ½.

I cataloghi, ed anche recenti pubblicazioni, fanno confusione tra il 25 cent. posta fiume originale e quello di provenienza furtiva e lasciano intendere, in alcuni casi lo scrivono chiaramente, che il 25 cent. “posta fiume” venduto alle poste aveva la dentellatura 10 ½.

Addirittura sembrerebbe, leggendo i cataloghi, che il 25 cent. “posta fiume” esista soltanto con la dentellatura “privata” 10 ½; ma non è così. Il 25 cent. “posta fiume” con dentellatura originale 11 ½ esiste; ne ho visti diversi esemplari negli ultimi anni. La coppia che riproduco nella foto n. 10 è stata venduta all'asta Bolaffi “La fenice” del 25 novembre 2000 (lotto 159) ed ha la dentellatura 11 ½ .

Immagine 15: 25 cent “poste Fiume” con dentellatura “originale” 11 ½.

Immagine 16: 25 cent “poste Fiume” con dentellatura “privata” 10 ½.

Gli esemplari del 25 cent, “posta fiume” effettivamente venduti alle poste, con dentellatura “originale “ 11 ½ sono molto più rari dei quelli di provenienza furtiva, con la dentellatura “privata” 10 ½ (Foto 11).

Il “vero” non emesso da 25 centesimi “posta fiume” è quello dentellato 11 ½; quello con dentellatura “privata” 10 ½ non è un non emesso ma è un francobollo di provenienza furtiva che è stato spacciato per il vero non emesso dentellato 11 ½. Non possiamo certo considerare un francobollo non emesso il  25 cent. “posta fiume” dentellato 10 ½ che dalle poste non ci è mai passato, ma è stato rubato dalla tipografia Triestina e dentellato privatamente.

L'ambiguità nell'indicazione della dentellatura del 25 cent. “posta fiume” nei cataloghi nasce la lontano. Se andiamo a leggere la “Razionale catalogazione dei francobolli di FIUME” di Guglielmo Oliva, edito nel 1956, la dentellatura non viene indicata nei non emessi “posta fiume” e non si citano mai, per nessun francobollo, le dentellature private. Eppure le dentellature private erano già note da tempo...

Immagine 17: la classificazione dei “non emessi” di Oliva nel suo Catalogo del 1956. Da notare come il 25 cent. riprodotto abbia la dentellatura “privata” 10 ½, mentre il 3 corone ha la dentellatura “originale” 11 ½.

Nella pagina del catalogo, riprodotta nella immagine 16, sorprende la quotazione “stratosferica” (200.000 Lire, nel 1956 !!!) del 25 cent. “non emesso”.

Fino ad alcuni anni fa i cataloghi omettevano di indicare la misura della dentellatura dei non emessi “posta fiume”, oppure la indicavano in modo vago ( 10 ½ – 11 ½ ).

Nell'ultima edizione del catalogo Sassone in mio possesso (2018) è indicato a pagina 678: 1919 non emessi dentellatura 10 ½ il n. 57 (25 cent.) e 11 ½ n. 58-61 (valori da 1, 2, 3 e 5 corone). Nelle righe successive è indicata la dentellatura 10 ½ per i valori in corone. Non è nemmeno citato il 25 cent. “posta fiume” con la dentellatura “originale” 11 ½ , uno dei francobolli più rari ed importanti delle collezione di Fiume, posto in vendita alle poste e subito ritirato.

LE DENTELLATURE PRIVATE SU FRANCOBOLLI SOTTRATTI ALLA TIPOGRAFIA

Che la dentellatura 10 ½ sia privata e che non fu eseguita all'interno dello stabilimento tipo-litografico Zanardini di Trieste e un fatto certo e noto da sempre, sin dal 1919.

Già il “Catalogo storico-descrittivo dei francobolli di Italia”, edito nel 1923 sotto la magistrale guida di Emilio Diena, scrive a pag. 367 come nota alla serie “fiume”: “vennero sottratti alla tipografia fogli non dentellati, alcuni dei quali furono privatamente dentellati 10 ½”. A pagina 370, come nota alla serie “posta fiume”, di cui cataloga soltanto gli 8 valori emessi, scrive: “furono preparati anche i valori da 25 cent. e 1, 2, 3 e 5 corone, che non vennero emessi, giacchè una parte del quantitativo preparato fu sottratta prima della consegna. I valori in corona vennero soprastampati per uso fiscale. … le dentellature 10 ½ e 13 ½ non sono ufficiali”.

Le dentellature private sono di due tipi. Il primo tipo lo troviamo sia nei francobolli con la scritta “fiume” che con la scritta “posta fiume”; ha un passo che misura 10 ½.

Immagini 18 -19: Esemplari di diversi valori “fiume” con dentellatura “privata” 10 ½.

Immagine 20: 6 valori “posta fiume” (2 emessi e 4 non emessi) con dentellatura “privata” 10 ½.

Il secondo tipo di dentellatura “privata”, che chiamerò “stretta”, è stato utilizzato nell'ultimo periodo e si trova soltanto nei francobolli con la legenda “posta fiume”.

Immagine 21: 6 valori “posta fiume” (2 emessi e 4 non emessi) con dentellatura “privata” stretta (12,0-12,85).

Ho misurato la dentellatura di un numero non piccolo di francobolli con dentellatura privata “stretta”con un odontometro decimale. Ho rilevato 5 diverse misure, dalla 12,00 alla 12,85 (12,00-12,20-12,40-12,75-12,85), in varie combinazioni, trovando così tanti francobolli con dentellature diverse.

Queste dentellature “strette” sono state ottenute con un perforatore non preciso, con interassi dei fori non regolari. Per l'irregolarità delle distanze reciproche tra i fori, la misura della dentellatura cambia lungo questo perforatore lineare, al variare della posizione in cui si trova un singolo francobollo.

Mentre la dentellatura 10½ è stato ottenuta con un perforatore professionale, che all'epoca avevano in dotazione tutte le tipografie, potrebbe essere che la dentellatura stretta e variabile sia stata effettuata con un perforatore realizzato da un artigiano. Questo perforatore “artigianale” è stato utilizzato soltanto nell'ultimo periodo sui francobolli “posta fiume”, quando probabilmente entrarono all'opera altri ladri all'interno della tipografia.

Chi pensa che furono utilizzati diversi perforatori sbaglia, ed hanno sbagliato clamorosamente i cataloghi che, recentemente, hanno catalogato tante combinazioni di dentellature diverse, tutte figlie dello stesso perforatore.

I francobolli con dentellatura “privata” sono sicuramente degni di entrare in una collezione di Fiume. Ancora oggi è possibile trovare dei francobolli con dentellature “private” non catalogati in quanto tutti i valori della serie definitiva, sia con legenda “fiume” che “posta fiume” furono oggetto di furto ed andarono dispersi.
Secondo la classificazione riportata nel catalogo Sassone 2018, sono noti 13 francobolli “fiume” con dentellatura privata di primo tipo (10 ½), 4 non sono stati ancora trovati e precisamente il 2, 5, 15 e 40 cent. Inoltre gli esemplari noti con dentellatura 10 ½ hanno tutti la carta A o C e potrebbero esistere anche esemplari con carta B.

Degli 8 valori regolarmente emessi “posta fiume” ne sono catalogati 4 con dentellatura 10 ½ (il 30, 40 e 60 cent. e il 10 corone); 4 mancano all'appello: il 5, 10, 45 e 50 centesimi.

Soltanto 2 francobolli tra i valori “posta fiume” sono catalogati con la dentellatura “privata” stretta (12,00-12,85): il valore da 60 centesimi e il 10 corone.


Riproduco (Immagine 22.) un esemplare, non catalogato, del 50 cent. “posta fiume” con dentellatura privata  “stretta” (12,40 x 12,20).

Sono in possesso di questo “inedito” da molti anni e soltanto recentemente ne ho visto un altro esemplare in vendita.

Sono convinto che è possibile trovare altri francobolli oggi non catalogati, sia “fiume” che “posta fiume”, con la dentellatura “privata” larga (10 ½) o stretta

FRANCOBOLLI CON DENTELLATURA PRIVATA VENDUTI ALLE POSTE

Nel mese di luglio 1919 le poste di fiume sequestrarono una partita di fogli di francobolli sottratti alla tipografia Triestina. I fogli oggetto di furto erano riconoscibili, a causa della dentellatura diversa dagli originali.

Nel mese di settembre 1919 tutte le rimanenze di francobolli definitivi, sia con la legenda “fiume” che “posta fiume”, furono soprastampati singolarmente, a mano, con la scritta Franco e un nuovo valore in centesimi. I francobolli soprastampati “franco” furono emessi il 3 di ottobre 1919.

Tra i francobolli giacenti delle poste, c'erano anche i francobolli di provenienza furtiva che erano stati sequestrati alcuni mesi prima e pure questi furono soprastampati, insieme agli altri, e successivamente venduti agli sportelli postali.

Questo fatto è indicato chiaramente in una nota a pag. 378 del “Catalogo storico-descrittivo dei francobolli di Italia”, edito nel 1923, che, dopo avere classificato la varietà di dentellatura 10 ½ del francobollo Franco 55 su 10 corone “poste fiume” scrive: “furono utilizzati i francobolli sequestrati, aventi la dentellatura non ufficiale 10 ½”.

Immagine 23: due esemplari (nuovo e usato) del francobollo da 10 Corone “poste fiume”, dent. “privata” 10 ½, che, dopo essere stato sequestrato dalle poste è stato messo in vendita con soprastampa FRANCO 55 (cent).

I francobolli dell’ immagine 22, furono regolarmente venduti alle poste pertanto sono, senza alcun dubbio, da ritenersi “originali” a tutti gli effetti, anche se hanno la dentellatura “privata” 10 ½.