In memoria di Francesco Carlotto
Prosegue la pubblicazione di questa sintetica opera sulla prefilatelia della città di Fiume. Essa, pur arricchita di notizie tratte da diverse fonti e dall’osservazione di materiale da me reperito, è basata in gran parte sull’ampio lavoro dello studioso Francesco Carlotto, scomparso nel 2012.
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Parte I - b
Carlo VI d’Asburgo, che al titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero poté unire svariati titoli, tra cui quello di Re d’Ungheria, con il nome di Carlo III, istituì il Kunsterland del Litorale, poi divenuto, nel 1748 Provincia Mercantile del Litorale, sotto Maria Teresa d’Austria.
Essa aveva giurisdizione sui porti di Aquileia, Trieste, Fiume, Buccari, Portorè, Segna e Carlopago.
Città di riferimento della nuova entità amministrativa era Trieste, dove aveva sede la Suprema Intendenza, ma anche Fiume poté trarre benefici significativi dalla nuova situazione, caratterizzata dal peso politico degli Asburgo e dal declino della Serenissima.
Con l’istituzione del Kunsterlad del Litorale, l’Intendenza Postale ebbe sede a Gorizia, ma di fatto il principale centro era Trieste, divenuta Porto Franco, al pari di Fiume, dove venne aperto il primo ufficio postale di tutto il Litorale. (v. immagini 05 e 06).
Le comunicazioni terrestri, sino ad allora quasi esclusivamente via mare, poterono contare, dal 1720, di una strada carrabile che conduceva a Pehlin e S. Matteo, innestandosi sulla nuova strada per la Germania. Quest’ultima, a Lipa, si divideva deviando da un lato verso Trieste e proseguendo, dall’altro a nord verso Adelsberg (Postumia) e Lubiana.
La crescita economica di Fiume e dei suoi commerci marittimi è testimoniata dalla costruzione del Lazzaretto (11.8.1726), che operò per quasi un secolo, sino al 1816, quando venne sostituito dalla struttura più ampia ed efficiente di Martinsciza o Martinschizza. Ancora non si parla della disinfezione della posta; il lazzaretto è destinato al trattamento delle merci e degli equipaggi. (v. immagini 07, 08, 09 10)
Il sistema postale, comunque stava prendendo piede. Nel 1710 il Mastro Cesareo di Posta è Felice Babi e riceve dalla cassa civica di Fiume 40 scudi. Secondo lo studioso padovano Francesco Carlotto, l’entità del compenso porta a ritenere che esso non retribuisse solo il trasporto delle corrispondenze ufficiali, ma rappresentasse anche una sorta di compenso forfettario per il recapito delle lettere private.
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(immagine 05) 8 novembre 1776 Bolla di accompagnamento merci della ditta Giorgio Platner da Trieste.
(immagine 06) 18.3.1819 Bolla di carico dal “Porto franco” di Trieste
(immagine 07) 8.4.1717 Fede di Sanità rilasciata dai “provisori alla sanità”. Non esisteva ancora il Lazzaretto. Riproduzione dall’opera di G. Sirsen.
(immagine 08) 12.10.1847 Fede di sanità dalla “fedelissima libera città e Porto franco di Fiume”.
(immagine 09) Idem particolare
(immagine 10) Idem particolare del bollo del Magistrato Civico usato nel lazzaretto di Martinschizza.