Su richiesta di un collezionista, scrivo un breve articolo su come riconoscere i falsi francobolli della serie provvisoria di Fiume. Intendo i francobolli ungheresi sovrastampati FIUME in tipografia e non entro nel merito delle sovrastampe a mano, perché il discorso si amplierebbe troppo.
Devo, comunque fare alcune premesse per far capire il motivo che mi rende restio ad affrontare questo argomento, che è di per sé uno di quelli più richiesti.
Quando ero un giovane appassionato ed iniziavo la collezione di Fiume, non riuscendo a raccapezzarmi in merito all’originalità delle sovrastampe, decisi di inviare un cospicuo insieme di francobolli al noto perito filatelico, Enzo Diena.
Si trattava di spendere una bella cifretta, in quanto avevo radunato più di 100 francobolli. Le perizie, anche le semplici firme, non erano a buon mercato e soldi in tasca ne giravano pochi.
Quando mi venne restituito il materiale, la delusione non fu poca: tutti falsi, tranne una decina di pezzi, forse meno ed una fattura salata! Eppure, quell’esperienza, con il senno di poi, fu assai positiva.
I francobolli di Fiume vennero in gran parte falsificati già all’epoca, allo scopo di soddisfare la forte richiesta collezionistica. Lo studioso inglese Roy Dehn, nello scrivere dei falsi dell’emissione provvisoria, ne individua dapprima 16 tipi diversi, nel 1989 ne cita 20, per arrivare, nel 1998 a 32. Sono convinto, però che le tipologie sono molto più numerose.
Ma non spaventatevi! Un po’ di spirito di osservazione ed un po’ di esperienza vi permetterà di superare ostacoli apparentemente invalicabili.
Non conviene partire dai falsi, bensì dai francobolli originali.
L’emissione provvisoria venne stampata in più riprese e si distinguono due tipologie (tirature) principali di sovrastampa.
La prima ha stampa che definirei più delicata. Venne usato un inchiostro nero grigiastro, di buona qualità, che copre in modo uniforme i caratteri. Questi, esaminati con una lente contafili, sono spalmati in modo omogeneo, ma presentano piccole falle di stampa bianche (fig. 1 - 2).
La seconda venne effettuata con inchiostro nero, di qualità minore. Ad inizio stampa i caratteri sono abbastanza puliti e l’inchiostro, al massimo, deborda un po’ o lascia qualche piccola macchiolina spruzzata nelle immediate vicinanze dei bordi, ma nel corso della stampa sporca molto i caratteri (fig. 3 - 4).
Le immagini si riferiscono ai casi estremi, in cui le tirature (I^ o II^) sono ben distinguibili. Troverete situazioni intermedie, in cui la differenza non è così evidente.
Dubitate, comunque, di inchiostri fluidi o che lasciano sbaffi o macchie lontano dai caratteri o di colori troppo grigiastri o troppo tendenti al marrone o di un nero troppo vivo. L’inchiostro è come il vino: nel tempo “matura” ed assume una colorazione tipica.
Dubitate anche di inchiostri troppo secchi con stampe pulite ma falle bianche molto estese nei caratteri. Sono tra i falsi più pericolosi.
Passiamo alla forma dei caratteri. Vennero usati caratteri molto comuni e quindi facilmente falsificabili. In tutto, comunque, 100 soli caratteri, tutti eguali, delle cinque lettere che compongono la parola FIUME.
Fate attenzione alla regolarità dei piccoli particolari: sono precisi; non esistono, di norma, forme arrotondate o con strane deformazioni.
I terminali della F e della E sono verticali, o appena inclinati, con angoli vivi. Quelli della I e della U sono ben delineati; la M ha i due trattini superiori che sporgono chiaramente e le basi sono anch’esse ben delineate.
Le forme (linee, inclinazioni, lunghezze, spessore) devono corrispondere. Se trovate una linea che inizia con un certo spessore e finisce più sottile o una punta troppo corta o una forma un po’ differente, accendete i fari!
Se trovate che i terminali della E o della F sporgono troppo in senso orizzontale o sono tutti arrotondati, oppure i terminali delle altre lettere sono poco delineati o mancanti, o se la M è troppo larga o i due tratti orizzontali in alto non sporgono, è probabile che si tratti di falsi.
Si trovano alcuni difetti tipici e ricorrenti dei caratteri (uno o due in ogni tavola di 100 francobolli), che denotano, invece, l’originalità delle sovrastampe: U corta a destra (fig. 5); F rotta in alto o rotta ed affondata (fig. 6) ; I evanescente/difettosa (fig. 7); U rotta in basso a destra (fig. 8).
Diffidate di altri difetti. Quasi sempre sono indice di stampe artefatte.
Voglio concludere con un consiglio amichevole e, credetemi, assolutamente disinteressato.
Il modo migliore per iniziare a farvi le ossa è il seguente: procuratevi un piccolo lotto di materiale di poco prezzo, ma certamente originale e firmato da me o da noti periti che conoscano il settore. Questo è importante, in quanto i commercianti ed anche i periti non sempre sono esperti di Fiume (punterei su materiale firmato Oliva, Diena, Raybaudi, Sorani, Caffaz o Ivan Martinas).
Usatelo come confronto e seguite scrupolosamente le indicazioni, solo apparentemente generiche, che vi ho fornito. Otterrete una prima scrematura del 90% circa.
Per i pezzi rari vale sempre la pena di farsi fare un certificato. Senza, troverete assai difficile rivendere un francobollo importante di Fiume.