FIUME: L’ INTERO POSTALE PIU’ RARO.

10/12/2020 EMOROSO OLIVIERO Interi postali

Quando, al termine della prima guerra mondiale, la città di Fiume venne occupata dagli alleati, il Consiglio Nazionale Italiano venne autorizzato ad emettere propri valori postali.

Conseguentemente, le rimanenze degli interi postali ungheresi, al pari dei francobolli giacenti presso la Posta, vennero consegnati alla locale stamperia - legatoria  Kirchhofer e C. per essere sovrastampati “FIUME”.

La scelta di apporre la sola scritta del nome della città fu dettata dalle restrizioni indicate dal Comando C.O.I.F. (Corpo Occupazione Interalleato di Fiume), allo scopo di evitare ogni riferimento politico che potesse dispiacere ad alcuna delle etnie presenti in città.

La Kirchhofer, a sua volta, per svelire le operazioni, passò il materiale in lavorazione alla subappaltatrice Wadasz e Caravanich, anch’essa stamperia locale, priva di esperienza specifica, ma dotata di una moderna macchina da stampa a benzina di tipo “Urania”.

Uno dei criteri adottati dal delegato alle Poste fu certamente quello di evitare ogni forma di spreco, sovrastampando anche quel materiale le cui scorte erano minime, magari anche di pochissime centinaia di pezzi. In tal modo si crearono oggetti postali rari e molto rari.

Il più raro di questi oggetti, tuttavia, venne creato per una casualità, sovrastampando il biglietto postale ungherese da 15 filler. Di tale biglietto esisteva una scorta abbastanza cospicua; la Wadasz ne sovrastampò, infatti 8900 pezzi  in caratteri “grottesco” (fig. 1 e 2).

I biglietti sono formati da un cartoncino grigio di diverse nuances, dal grigio verde al grigio bruno, ripiegato in due; il bordo è perforato a blocco su tre lati, internamente gommati.

Sul fronte hanno stampato in viola lo stemma ungherese, in alto a sinistra e, a destra,  l’impronta del francobollo; al centro campeggia la scritta “ZART – LEVELEZO LAP”: “carta postale chiusa”. Sotto lo stemma, in corsivo “Csim” ed a seguire le righe per scrivere l’indirizzo del destinatario.

Una piccola quantità, forse per una dimenticanza, restò in carico alla legatoria Kirchhofer, l’appaltatore del servizio.

Questi, pur disponendo di una macchina pedalina, considerata la modestissima quantità sfuggita alla stampa, ritenne di completare la fornitura facendo apporre manualmente in carattere "antiqua" le sovrastampe (fig. 3 e 4).

Alcune riviste filateliche dell’epoca descrivono l’emissione con una certa precisione, compreso il raro biglietto soprastampato a mano.

La Rivista Filatelica d’Italia si limita a dire che esso è rarissimo, mentre Il Corriere Filatelico fa presente che “Questa seconda emissione è rarissima anche a Fiume” e ne fornisce anche la tiratura, indicata in soli 48 esemplari.

Effettivamente, una tiratura di soli 48 esemplari fa di questo biglietto il più raro intero postale fiumano e penso, uno dei più rari in assoluto.

Quello che viene qui presentato fu spedito dal noto filatelista Leopold Kronik al padre Karl e come si può notare, venne inviato per effettive esigenze postali (fig. 5).

Kronik, infatti, era ufficiale austriaco ed alla fine della guerra, si trattenne a Fiume per un certo periodo, intrattenendo col padre una fitta corrispondenza.

Si deve aggiungere che i biglietti postali da 15 filler servivano per le spedizioni locali e quindi, dopo l’occupazione, per la sola città; essi, quindi, non rispondevano a forti esigenze postali.

La spedizione per l’interno o per l’estero comportava un’integrazione tariffaria tramite applicazione di francobolli, di modo che il pubblico trovava più semplice la spedizione di lettere.

Questo spiega il perché la maggior parte del materiale, differentemente dalle cartoline, ha avuto un uso filatelico più o meno evidente, mentre gli usi per reali esigenze postali non sono molto comuni.

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