Fiume - La posta per mare del periodo lloydiano. Cap. XIII°

14/10/2020 EMOROSO OLIVIERO Storia postale

 

Fiume città dell’Impero Austro Ungarico nell’era dei francobolli: gli annullamenti .

LA RIFORMA DEL 1837

Concludendo la sintesi storico postale e marcofila sul periodo filatelico che precedette l’occupazione interalleata, al termine della Grande Guerra, qualche breve cenno va fatto ai bolli della posta per mare.

La disciplina ad essi riferibile nacque nel periodo prefilatelico, con la Riforma del 1837 ed il relativo Regolamento del 1838, che dedicava un’apposita Sezione alla posta “per acqua”.

In quel contesto in cui la posta per mare aveva ancora un carattere sperimentale, centrale era la figura dell’utente, il quale era libero di scegliere se affidare la corrispondenza al servizio “per terra” o “per acqua”, laddove esistente, indicando a propria cura, con l’indirizzo, come intendeva che l’Amministrazione dovesse procedere.

Il vettore marittimo trasportava corrispondenze in plico chiuso, da ufficio ad ufficio, accompagnate da apposita bolla.

La posta doveva essere poi consegnata, a cura del Capitano della nave, all’ufficio postale, per l’inoltro, previa applicazione della tassa e sulla corrispondenza veniva apposto un timbro speciale: “LETTERA ARRIVATA PER MARE”.

LE CASSETTE DI VAPORE

Con l’accrescersi delle esigenze commerciali divenne invalso l’uso delle c.d. “cassette di vapore” che venivano esposte a terra, durante le soste e ritirate a bordo nel corso del viaggio, in modo da soddisfare la richiesta dell’utente non viaggiante.

Nacquero, così i timbri “C.V. (col vapore) DA VENEZIA” e “C.V. DA TRIESTE”, utilizzati su lettere in porto assegnato, non raccomandate, in quanto non comportanti un preventivo intervento dell’addetto postale.

L’AVVENTO DEI FRANCOBOLLI: IL PERIODO LLOYDIANO

Dall’invenzione dei francobolli la funzione dei timbri postali cambiò radicalmente, divenendo primaria l’esigenza di annullare le carte valori, in modo da impedirne il riutilizzo.

Trieste, grazie agli investimenti del Governo austriaco, viveva il secolo delle grandi innovazioni tecnologiche, nel modo migliore.

Era da tempo il primo porto dell’Adriatico ed uno tra i principali di tutto il Mediterraneo; il suo movimento marittimo-commerciali era quattro volte quello di Venezia.

Nel 1836 vi era stato fondato il Lloyd Austriaco, che disponeva di una possente flotta di battelli a vapore.

Per contro, Fiume a metà secolo era una modesta cittadina con un piccolo porto affollato di imbarcazioni a vela ed ancora nel 1871, quando finalmente poté iniziare a cogliere i vantaggi della ritrovata autonomia ed a beneficiare dei progetti ed investimenti del Governo ungherese, nei suoi registri navali era iscritto un solo piroscafo a vapore.

Non meravigli, pertanto, che sino ad allora il Lloyd Austriaco avesse potuto approfittare della situazione riempiendo il vuoto delle comunicazioni marittime di Fiume e della costa dalmata. In questa fase si può ben parlare di periodo lloydiano, in quanto il Lloyd non ha praticamente concorrenti.

Sin dal 1845 esso realizzò la linea dell’Istria, nel 1853 quella di Croazia: Fiume – Segna – Jablanaz – Carlopago – Zara, variamente integrata negli anni successivi.

Inizialmente, come già chiarito, la corrispondenza veniva timbrata con il timbro lineare generico “LETTERA ARRIVATA PER MARE” (Immagine XIII 74); poi con i timbri “C(ol). V(apore). DA VENEZIA”, usato a Trieste, o “C.V. DA TRIESTE” (Immagine XIII 75), usato a Venezia.

In seguito vennero aggiunti altri timbri di provenienza specifica (Immagine XIII 76).

 

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(Immagine XIII 74) … Parte di sovracoperta da Curzola a Zara, dove i francobolli vennero annullati con lineare inclinato “LET.A ARR.TA PER MARE”.

(Immagine XIII 75) 22.03.1855 Sovracoperta con francobollo della I emissione austriaca annullato a Venezia “C.V. DA TRIESTE”.

(Immagine XIII 76) 14.04.1863 Sovracoperta con francobollo della III emissione austriaca annullato “TRIESTE COL VAPORE”. Al retro bollo di arrivo ZARA 15 APR.